Le presenze del ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, dell’ambasciatore d’Italia a Berlino Luigi Mattiolo, dell’europarlamentare on. Paolo De Castro, del direttore generale dell’ICE Roberto Luongo, dei presidenti di Coldiretti Ettore Prandini e di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, dei vertici del settore ortofrutticolo italiano da Marco Salvi presidente di Fruitimprese al presidente di Italia Ortofrutta Gennaro Velardo, dal coordinatore Ortofrutta di Alleanza delle Cooperative Italiane Davide Vernocchi al presidente di Assomela Ennio Magnani hanno sottolineato il grande rilievo che quest’anno ha avuto l’inaugurazione dello spazio “Italy – The Beauty of Quality”, quale cuore pulsante della presenza italiana a Fruit Logistica 2020.
Non è stata una semplice inaugurazione ma è un momento alto di condivisione di obiettivi per l’intero settore nazionale dopo un anno negativo per export e consumi interni come il 2019. Lo ha detto, in premessa, il presidente di CSO Italy Paolo Bruni: “Se guardiamo ai numeri dell’ortofrutta fresca, depurandoli dal surplus dato dal pomodoro da industria e dai trasformati, dobbiamo riconoscere che la Spagna produce più di noi e ci supera nel mercato globale con esportazioni tre volte superiori a quelle italiane. Da qui dobbiamo ripartire con una strategia che guardi alla produzione, ai consumi interni, alle esportazioni e alle importazioni con obiettivi precisi”.
Gli interventi che sono seguiti hanno sottolineato i must per il rilancio, riassumibili in pochi punti essenziali: aprire nuovi mercati alle nostre esportazioni di ortofrutta, dare alla produzione i mezzi necessari a fronteggiare le emergenze fitosanitarie, ottenere reciprocità di condizioni in Europa, dare infrastrutture adeguate al trasporto delle merci.
La condivisione di questi obiettivi è stata unanime a Berlino ed è stata una indispensabile premessa alla ripresa di un Tavolo di Coordinamento sull’Ortofrutta, seduta stante convocato dalla ministra Bellanova per il 25 febbraio prossimo. Lo hanno sottolineato tutti: vanno condivisi bisogni e strategie, dobbiamo lavorare come sistema Italia in Europa e nel mondo.
Parole prese al balzo da Teresa Bellanova, dopo il fermo impegno a condividere il documento congiunto consegnatole da Bruni a nome di Alleanza delle Cooperative Italiane, Fruitimprese, Assomela, Italia Ortofrutta e dallo stesso CSO Italy: “Per me è un onore essere a Berlino insieme a voi. Siamo qui per dire tutti insieme al mondo: siamo l’Italia. Ci siamo da leader nella produzione ortofrutticola con esperienze di eccellenza, capaci di guardare alle opportunità del commercio mondiale. Capaci di mantenere un radicamento fortissimo col territorio. Voi siete storie di territorio. Voi siete l’identità stessa di tante aree rurali del Paese, dove proprio la produzione ortofrutticola rappresenta non solo un’opportunità economica, ma qualcosa di più profondo. Siamo qui perché l’Italia vuole mercati aperti con regole certe. Non crediamo che i dazi siano lo strumento del futuro delle relazioni mondiali”.
Il ministro ha raccontato dei suoi recenti incontri a Bruxelles e negli Stati Uniti, annunciando un’imminente missione a Mosca, finalizzati ad aprire i mercati appunto “con regole certe”. Bellanova sta condividendo con altri ministri una strategia globale per il rilancio dell’agricoltura made in Italy, un settore non secondario ma nevralgico dell’economia nazionale, un settore ma mettere in primo piano e nel quale l’ortofrutta recita un ruolo da protagonista.
Se il ministro ha spiegato la sua visione di un’Europa casa comune in cui tutti si devono riconoscere, ma che deve semplificare e uniformare le proprie procedure, l’on. De Castro ha confermato che la PAC scaduta il 31 dicembre 2020 è di fatto prorogata per due anni e quindi resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022.
“Abbiamo fatto oggi un sostanziale passo avanti – ha chiosato in serata Paolo Bruni -, abbiamo avuto a Berlino il ministro in carica dell’Agricoltura, cosa che non avveniva da molti anni, un ministro che si è impegnato in modo concreto davanti a tutti. Non possiamo che sperare che questa giornata segni per l’ortofrutta italiana un punto di svolta, dopo tante difficoltà, a aggravate a volte da incomprensioni e dalla incapacità a fare sistema”.