Senza appesantire il settore produttivo con un nuovo standard di certificazione, un metodo condiviso che “misura” la sostenibilità della produzione ortofrutticola sarà proposto da un gruppo di produttori italiani, olandesi e spagnoli e dalle loro associazioni, con la condivisione di altri Paesi europei, che si presentano come “‘Suppliers of Europe”. Per l’Italia il progetto fa riferimento a CSO Italy e ad Assomela. L’iniziativa è stata annunciata questa mattina, 6 aprile, a Fruit Logistica 2022, oltre che da CSO Italy e Assomela, anche dalla spagnola Coexphal e, per l’Olanda, dalla Dutch Produce Association.
Il progetto parte dalla consapevolezza che la nuova Politica Agricola Comune, basata sul Green Deal, marca l’inizio di una nuova éra per l’agricoltura dell’Unione. Tuttavia siamo in presenza di una proliferazione di protocolli sulla sostenibilità, in tutti i Paesi, il che rende utile e urgente una iniziativa di coordinamento che garantisca processi e prodotti attraverso un percorso scientificamente comprovato e accettato dalle parti.
I rappresentanti di “Suppliers of Europe” riconoscono l’importanza di fissare un approccio integrato e olistico che includa i tre pilastri della sostenibilità: economico, ambientale e sociale, riconoscendo tuttavia la necessità di includere l’impatto economico della sostenibilità sulle imprese come elemento imprescindibile da portare all’attenzione dei decisori politici a qualsiasi livello, ponendo al centro l’attività dei produttori che costituiscono l’imprescindibile punto di partenza della supply chain.
Il lavoro partirà da una valutazione della componente ambientale ovvero dalla quantificazione dell’impatto ambientale dell’attività produttiva di frutta e ortaggi. Il metodo che alla fine sarà proposto sarà applicabile a tutto il processo produttivo e distributivo.
Il nucleo iniziale che ha promosso questo progetto, che risponde agli indirizzi della Commissione Europea, si augura – come è stato sottolineato a Fruit Logistica – che altri produttori e loro associazioni di tutta Europa aderiscano e diano il loro contributo. Sarà importante per un settore che ha un valore determinante per l’alimentazione e la salute dei cittadini europei.
“Abbiamo positivamente rilevato – ha commentato il direttore di Assomela, Alessandro Dalpiaz – la piena convergenza degli oltre 30 presenti al meeting verso gli obiettivi proposti dal gruppo promotore, che implica postivi risvolti sia verso standard di certificazione già utilizzati sia verso gli attori del retail e verso le istituzioni a livello amministrativo e politico”.
“E’ necessario che questo processo di razionalizzazione e semplificazione metta a disposizione strumenti efficaci ed efficienti, che garantiscano produttore e consumatore senza venir meno alle regole dettate dal nuovo Green Deal. Dobbiamo renderci conto che la semplificazione è un elemento di valore e su questo dobbiamo lavorare”, ha commentato da parte sua Simona Rubbi, responsabile Relazioni Internazionali di CSO Italy.