Il Vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo oggi con gli operatori nella sede di CSO Italy
Dal Regolamento Omnibus, alla riforma di medio periodo della Politica Agricola Comune (PAC), fino alla direttiva contro le pratiche commerciali sleali nel settore agroalimentare. Sono i punti qualificanti del lavoro fatto in Europa nell’ottava legislatura da Paolo De Castro, primo vicepresidente della commissione Agricoltura del Parlamento Europeo – ricandidato alle prossime elezioni del 26 maggio – che oggi è intervenuto a Ferrara nella sede del Centro Servizi Ortofrutticoli-CSO Italy.
“Un lavoro importante nell’interesse dell’agricoltura e di tutto il sistema agroalimentare italiano”, ha sottolineato il presidente del CSO Italy, Paolo Bruni, osservando che ora “la futura Commissione Europea, oltre che il Parlamento, avrà bisogno di una rappresentanza nazionale all’altezza degli impegni che ci attendono, a partire dal completamento della riforma Pac per il periodo di programmazione 2021-2027”.
E’ chiaro che il lavoro fatto finora dovrà comunque essere traghettato con interventi altrettanto all’altezza in sede nazionale. “Ad esempio – ha spiegato De Castro – d’intesa con il ministro Centinaio e con la legge di recepimento della direttiva che il Parlamento italiano dovrebbe approvare entro l’anno, siamo già orientati a superare la soglia minima di fatturato di 350 milioni a tutela delle imprese”. “Quando parliamo di Europa – ha aggiunto l’europarlamentare – ricordiamo che l’Europa siamo noi; che l’Europa è rappresentata da persone che abbiamo eletto noi, mandate a Bruxelles per fare squadra nell’interesse dell’Italia”.
Almeno tre i fronti sui quali De Castro – una volta rieletto – intende lavorare al Parlamento UE: completamento della riforma Pac, nell’interesse degli agricoltori e nel rispetto dell’ambiente; corrette informazioni nutrizionali degli alimenti, nuove biotecnologie superando la legislazione che attualmente le equipara agli OGM.
A sancire l’importanza delle persone che saranno elette a Bruxelles, De Castro ha ricordato che “tra i 73 parlamentari che rappresentano l’Italia nell’Emiciclo europeo c’è un relatore che fa l’ordine del giorno e decide gli argomenti su cui la Commissione Agricoltura lavorerà, prima di portare le norme in Aula per il voto finale. E questo è un potere enorme che il Trattato di Lisbona ci ha attribuito”. “La Commissione Agricoltura – ha aggiunto – è composta da 85 parlamentari, di cui 45 con diritto di voto, ma solo tre sono italiani. Quando i Paesi del Nord Europa obiettano che per l’ortofrutta vengono destinate troppe risorse, è chiaro che bisogna bilanciare questi interessi cercando alleanze con i rappresentanti di altri Stati. Diversamente da altri, il settore ortofrutticolo è sorretto da un sistema di rappresentanza abituato a creare le condizioni, costruire in modo sinergico i punti da portare sui tavoli di Bruxelles. E per l’OCM ortofrutta, che è già garantita, dobbiamo non perdere la parte riguardante i prodotti trasformati e, possibilmente, inserire quelli eventualmente mancanti”.
Intanto, tra le notizie positive, c’è il mancato rischio di uscita del Regno Unito dall’UE senza accordi doganali. Questo scongiurerà il rischio che possano essere applicati dazi sui prodotti esportati Oltre Manica dall’Italia. “Ricordiamo che le esportazioni di prodotti agroalimentari verso la Gran Bretagna ammontano a circa 3,5 miliardi l’anno, di cui un terzo di prodotti a denominazione d’origine. La proroga concessa a Londra per rinegoziare la Brexit – ha sottolineato l’eurodeputato – prevede la rielezione di rappresentanti del governo britannico nel Parlamento europeo. E questo contribuirà a tamponare derive sovraniste dell’attuale equilibrio politico”.
Carlo Alberto Roncarati, presidente della Cassa di Risparmio di Cento, ha sottolineato come l’Italia soffra per “l’assenza devastante di politici italiani capaci ai tavoli di Bruxelles. Nel nostro settore, e nel settore ortofrutticolo in particolare, c’è una difficoltà oggettiva nel presidio comunitario su questioni tecniche importanti. E De Castro è la persona che, conoscendo la materia, lo ha già dimostrato quando ha ricoperto la carica di ministro: ottimo nel suo ruolo in virtù della sua competenza”.