Le superfici coltivate ad asparago in Italia recentemente si stanno avvicinando a 11.000 ettari, e conseguentemente le produzioni si sono portate sopra le 50.000 tonnellate negli ultimi anni (stima CSO Italy).
La regione che detiene attualmente il più elevato potenziale produttivo è la Puglia (mediamente più del 50% del totale nel triennio 2017-2019), segue il Veneto col 17%, Lazio e Campania entrambe posizionate al 7% ed Emilia-Romagna al 6%.
Le superfici italiane di asparago biologico sono in ascesa e, già nel 2017, contavano quasi 1.700 ettari; anche in questo caso predomina, ovviamente, la Puglia.
Secondo i dati FAO, a livello mondiale, l’offerta italiana di asparago si posiziona al 6° posto, preceduta da Cina, Perù (primo player mondiale in termini di export), Messico, Germania (di gran lunga il principale produttore ed importatore europeo) e Spagna (principale esportatore in Europa).
L’export di asparago italiano nel biennio 2017-2018 ha totalizzato un quantitativo di poco inferiore alle 8.000 tonnellate, a cui è corrisposto un valore di oltre 27 milioni di euro. Le esportazioni del prodotto nazionale si concentrano in destinazioni vicine: in Germania per quasi il 40%, Austria per oltre il 20% e Svizzera con poco oltre il 10%. Movimentazioni minori riguardano altri Paesi comunitari.
L’import riguarda mediamente poco più di 4.000 tonnellate annue, pari ad un valore di circa 15 milioni di euro. Recentemente il prodotto in entrata dalla Spagna ha rappresentato il 40% dell’import complessivo, seguono i Paesi Bassi col 18%, la Francia all’11%, mentre nei primi mesi dell’anno, arriva sui mercati italiani asparago peruviano per un volume pari al 14% del complesso.
Gli asparagi stanno evidenziando un buon ritmo di crescita sul mercato interno. Nel corso del 2018 gli acquisti hanno superato le 24.000 tonnellate annue. Sale progressivamente la percentuale di famiglie che almeno una volta nel corso dell’anno ha comperato asparagi, nel 2018 al 45%.
In Italia, la difesa fitosanitaria dell’asparago si avvale, con sempre maggior frequenza, delle linee guide della produzione integrata e delle tecniche di difesa biologiche. Le principali avversità che colpiscono l’asparago sono: la Ruggine, la Fusariosi, la Muffa grigia (o anche nota come Botrite) e i Nematodi.
Ad oggi, in Italia, è possibile condurre un’appropriata difesa fitosanitaria avvalendosi degli specifici prodotti fitosanitari: le sostanze attive autorizzate in produzione integrata sono elencate nei disciplinari di produzione integrata, mentre quelle autorizzate in produzione biologica sono regolamentate a livello europeo.
fonti: CSO Italy, ISTAT, SINAB, FAO, GfK Italia.