Le superfici di pesche e nettarine in Italia vedono una progressiva erosione del potenziale negli anni recenti. Particolarmente significativo il calo al nord mentre più lieve o costante appare la coltivazione in determinate regioni del Sud Italia. Nel complesso le superfici in produzione attualmente si attestano in poco oltre i 57.000 ettari. Le produzioni , anch’esse in tendenziale contrazione si posizionano negli ultimi anni su circa 1,2 milioni di tonnellate.
L’offerta più elevata di pesche e nettarine proviene dalla Campania (circa il 28%), al secondo posto troviamo l’Emilia-Romagna col 20%, ed a seguire troviamo Sicilia, Piemonte e Puglia con ciascuna una quota posizionata attorno al 10% del totale.
Le superfici italiane di pesche e nettarine biologiche sfiorano i 2.600 ettari nel 2017 (fonte: Sinab).
Tra i Paesi europei l’Italia ha recentemente perso la leadership in favore della Spagna. Nella classifica mondiale i quantitativi italiani di pesche e nettarine risultano al 3° posto, preceduti da Cina e Spagna.
L’export recentemente si è posizionato su circa 250.000 tonnellate, a cui corrispondono poco meno di 200 milioni di euro di valore. Quasi il 70% delle esportazioni del 2017 è concentrato in 5 Paesi di destinazione: Germania 36%, Rep. Ceca 10%, Austria 9%, Polonia 7% e Svezia 5%.
Tende ad incrementare il volume di pesche e nettarine importato e recentemente il quantitativo ha totalizzato una media di quasi 110.000 tonnellate annue, per un valore di poco meno di 100 milioni di euro. Questa crescente movimentazione è dovuta ai maggiori ingressi di prodotto spagnolo che nel 2017 ha raggiunto ben il 85% dell’import totale, pari a quasi 100 mila tonnellate; limitato l’arrivo di prodotto francese e greco.
Le due specie unite sono al 5° posto del ranking dei consumi nazionali di frutta, con un totale che si aggira recentemente attorno alle 380.000 tonnellate. Nel 2018 ciascuna famiglia italiana ha acquistato per il consumo fresco 16kg di pesche e nettarine per una spesa di 26€. Storicamente i consumi di pesche e nettarine vedono prevalere le prime con circa il 60% degli acquisti nazionali.
In Italia, la difesa fitosanitaria di pesche e nettarine si avvale, con sempre maggior frequenza, delle linee guide della produzione integrata sia le tecniche di difesa biologiche. Le principali avversità che colpiscono le pesche e nettarine sono: Bolla del pesco, il Corineo, il Mal bianco, la Monilia, i Cancri rameali, il Nerume, il Cancro batterico, la Sharka, gli Afidi, le Cocciniglie, i Nematodi.
Ad oggi, in Italia, è possibile condurre un’appropriata difesa fitosanitaria avvalendosi degli specifici prodotti fitosanitari: le sostanze attive autorizzate in produzione integrata sono elencate nei disciplinari di produzione integrata, mentre quelle autorizzate in produzione biologica sono regolamentate a livello europeo.