Fruit Logistica 2024 ha chiuso i battenti a Berlino, dopo aver registrato una forte vivacità di incontri e di presenze nell’area collettiva “Italy The Beauty of Quality” che CSO Italy organizza da molti anni in collaborazione con Fruitimprese e che quest’anno ha visto una importante partecipazione della Regione Calabria. Tra le 40 le aziende associate espositrici abbiamo raccolto pareri in larga misura positivi sull’edizione di quest’anno della fiera berlinese. Eccone alcuni tra i più significativi, assieme alle conclusioni del presidente di CSO Italy Paolo Bruni.
Marco Salvi, Gruppo Salvi, presidente di Fruitimprese: “Fruit Logistica ha tenuto bene. C’è stata una presenza che mi ha sorpreso positivamente dopo i forti dubbi del dopo Madrid e fino alla vigilia di questa fiera. L’affluenza c’è stata e di qualità. Come azienda abbiamo lavorato bene incontrando clienti e fornitori da ogni parte del mondo. E’ vero che la GDO italiana è stata assente ma l’avevamo incontrata da poco alla fiera Marca di Bologna. A Berlino va sfruttata l’opportunità della sua dimensione davvero mondiale. Sul futuro si vedrà, il mercato farà le sue scelte”.
Davide Vernocchi, presidente APO Conerpo e coordinatore del settore ortofrutta di Alleanza delle Cooperative: “Fruit Logistica 2024 ha mostrato diversi aspetti. Il significato della presenza di noi produttori italiani è condizionato da un dato di fondo: fino a qualche anno fa il problema era collocare il prodotto, adesso è riuscire a produrre. Detto questo, la fiera ha sorpreso per la sua tenuta e abbiamo avuto, noi italiani, una presenza istituzionale significativa. Non era mai successo che un nostro ministro dell’Agricoltura si fermasse a Berlino due giorni, incontrando molte aziende e cercando con gli imprenditori le soluzioni ai problemi. Tre elementi vanno comunque sottolineati per aree come le nostre che sono state vittime di eventi negativi collegati al cambiamento climatico: abbiamo poco prodotto di stagione da esportare, considerati i problemi accusati dalle pere in particolare e dal kiwi; corriamo il rischio di non poter rispettare gli ordini perché non sappiamo quello che il clima ci potrà riservare in primavera; il costo delle fiere, in questa contingenza, impone delle scelte”.
Matteo Mazzoni, direttore commerciale Gruppo Mazzoni: “I disagi nei collegamenti aerei provocati dallo sciopero di Lufthansa proprio nel giorno d’inaugurazione della fiera hanno comportato alcuni cambiamenti nel nostro programma di incontri a Fruit Logistica. Tuttavia le presenze ci sono state e gli incontri con clienti e fornitori si sono svolti nella loro totalità. La fiera è andata bene e non possiamo che dirci soddisfatti del nostro lavoro a Fruit Logistica 2024”.
Ernesto Fornari, direttore generale del Gruppo Apofruit: “L’anno scorso eravamo rimasti delusi, quest’anno no, Fruit Logistica 2024 ha funzionato, ha confermato, sorprendendoci, di essere una fiera importante, anche se questo non cancella il valore di Madrid. Abbiamo incontrato a Berlino i clienti internazionali sia del convenzionale che del biologico. Veniamo da un anno difficile, avevamo bisogno di una partenza normale dell’anno nuovo e Fruit Logistica ci ha dato una mano. La presentazione del progetto Dulcis, destinato a dire cose importanti nel mercato del kiwi, è stata molto affollata. Siamo un Gruppo che nel convenzionale come nel biologico esporta il 40% della propria produzione. Gli appuntamenti internazionali sono irrinunciabili”.
Alessandro Zani, Gruppo Zani: “Fruit Logistica si è confermata una fiera importante, ma non più strategica a livello europeo come nel passato. Le visite che abbiamo avuto lo confermano. Gli operatori dell’Emisfero Sud che erano presenti a Madrid in buona parte non si sono visti, del resto sono in piena raccolta. Madrid ha anche il vantaggio di svolgersi nel momento in cui si programmano le nuove campagne europee. Lo scenario fieristico è cambiato. Questo non significa che Fruit Logistica non sia un punto di riferimento, lo è, non per niente siamo qui. Tuttavia, a tempo debito, dovremo fare una valutazione che qui in fiera è prematura”.
Chiudiamo con il commento finale di Paolo Bruni, presidente di CSO Italy: “Confermo una decisa ripresa della Fruit Logistica di Berlino rispetto agli ultimi anni segnati dal Covid e dalla concorrenza di Madrid, che ne avevano in parte appannato l’immagine. L’edizione di quest’anno ha dimostrato una performance positiva sia per numero di presenze che per qualità delle medesime, oltre che, da parte italiana, per una forte presenza istituzionale governativa che è stata motivo di conforto per le imprese del settore. Questo è il mio giudizio strettamente legato alla fiera e a quanto ho potuto constatare tra le aziende espositrici della nostra area collettiva. Rimangono certamente i problemi che la produzione italiana sta attraversando ma che non possono essere risolti dalle fiere”.