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Pesche e nettarine di Romagna IGP: una nicchia che potrà dare soddisfazioni se il clima lo permette

By 2 Luglio 2024No Comments

Dopo anni di difficoltà, dal 2023 in Emilia Romagna si è fermato il calo di superfici investite a nettarine. I segnali sono positivi, secondo le rilevazioni di CSO Italy che elabora annualmente il catasto ortofrutticolo regionale a partire dal 1998. Oggi l’Emilia Romagna concentra circa 4.800 ettari in produzione di nettarine e 1.700 ettari di pesche, esprimendo quindi un ruolo importante nel panorama nazionale. L’Emilia Romagna è la prima regione produttrice di nettarine in Italia, con circa il 25% del totale nazionale. Va rimarcato anche che, negli ultimi anni, in Emilia Romagna c’è stato un buon ricambio varietale che ha privilegiato varietà a maturazione tardiva, con un calendario meglio distribuito e meno sensibile alle sovra produzioni. Sul fronte consumi, i dati elaborati da CSO Italy su rilevazioni GFK sono incoraggianti e in controtendenza: i consumi di pesche nel 2023 aumentano dell’1% rispetto al 2022 e i consumi di nettarina aumentano del 3%.

L’intervento di Daria Lodi focalizza l’attenzione anche sull’età dei responsabili acquisto con una indicazione molto interessante relativa all’incremento del +12% degli acquisti di pesche tra gli under 35, forse per effetto delle pesche piatte. Gli acquisti di nettarine aumentano del 5% nella fascia d’età over 65 e anche questo è un trend inaspettato se si considera che la nettarina era fino a pochi anni fa era la preferita dai giovani. Dall’analisi di Daria Lodi si evidenzia proprio nella domanda di innovazione dei giovani consumatori la risposta a queste tendenze e le nuove nettarine piatte potranno andare incontro a queste esigenze.

A livello di canali distributivi i dati di CSO Italy mettono in evidenza una crescita nell’ultimo triennio del discount con il recente +8 del 2023 rispetto al 2022 e crescono del + 11% gli specializzati/fruttivendoli nel 2023 rispetto all’anno precedente e dopo tre anni di calo costante.

È in tale contesto di mercato che si colloca la produzione di pesche e nettarine di Romagna IGP ed il lancio della nuova campagna di comunicazione, partita il 27 Giugno con un evento di presentazione organizzato dal Consorzio di Tutela e Valorizzazione a Cesenatico nell’ambito delle attività del progetto promozionale finanziato dalla Regione Emilia Romagna attraverso Piano di Sviluppo 2023-2027.

Paolo Pari, Presidente del Consorzio di Tutela e valorizzazione evidenzia l’importanza che la pesca nettarina di Romagna ha a livello di notorietà: “Il legame prodotto/territorio è molto forte”, dichiara Paolo Pari, “I dati si attestano intorno al 70% di persone che associano la pesca e nettarina con l’Indicazione Geografica protetta. Questo dato ci rende consapevoli”, prosegue Pari, “del fatto che c’è margine di crescita in termini di volumi prodotti e commercializzati soprattutto in un momento come quello attuale dove il localismo è un valore riconosciuto dal consumatore”.

Anche il confronto tra produzione e distribuzione nella tavola rotonda dell’evento di Cesenatico evidenzia un atteggiamento di fiducia sulla tenuta di un comparto strategico per la frutticoltura italiana.

Le principali imprese peschicole romagnole hanno messo in evidenza unanimemente il ruolo importante della Indicazione Geografica protetta nel creare valore per i produttori. Per Mirco Zanelli (Apofruit) “Il localismo è il fulcro dell’IGP, perché permette di difendere e diffondere le caratteristiche uniche di un territorio e dei suoi prodotti, in Italia e all’estero È una sfida”, continua Zanelli, “che si ritrova inserita in profondi cambiamenti a livello di clima e che dobbiamo affrontare continuando a puntare sulla qualità e la competitività della produzione”. Enrico Bucchi (Alegra), sottolinea invece l’importanza di promuovere le caratteristiche di Pesca e Nettarina attraverso campagne di promozione per una conoscenza sempre più diffusa della loro unicità: “La forza della Pesca e Nettarina di Romagna IGP”, ha affermato, “sta nelle sue caratteristiche premium, che gli permettono di differenziarsi naturalmente dagli altri competitor. È un progetto ambizioso, con caratteristiche di rottura rispetto ai canali tradizionali, ma che ci permetterà di mettere in risalto l’unicità dei territori e della storia romagnola come luogo per eccellenza nell’agricoltura italiana”.

“C’è bisogno di una costante attenzione e di un continuo aggiornamento e di ricerca sulle varietà”, ha aggiunto Andrea Bini (Il Frutteto), “perché il marchio IGP ci permette di comunicare un territorio intero, fornire una qualità superiore. Valori che dobbiamo mantenere a livello produttivo e comunicare al consumatore”. “L’autenticità”, dichiara Vincenzo Finelli (Orogel), “non significa rendere un prodotto più bello ma riconoscere gli sforzi dei produttori nel coltivare frutti di qualità superiore che, grazie al disciplinare, garantisce caratteristiche organolettiche di grande valore”. Antonio Zani (Zani Ortofrutta), ha concluso la tavola rotonda dedicata ai produttori sottolineando l’importanza delle varietà autoctone: “Dobbiamo dare tempo e fiducia a queste varietà, sperimentando la loro introduzione che ci permetterà di mantenere quella qualità che il marchio IGP rappresenta”.

Dalla distribuzione Germano Fabiani (Coop Italia) conferma le potenzialità della Pesca e Nettarina: “Avendo una disponibilità stagionale molto ristretta nel tempo è fondamentale concentrare gli sforzi e le attività, con strategie che consentano a questi prodotti una sempre maggiore penetrazione a livello di valori gustativi e produttivi nei consumatori italiani e all’estero. È questa la chiave per raggiungere le persone e fargli comprendere l’alto valore di un prodotto a marchio IGP rispetto agli altri”. Luca Cardamone (MD Discount), conferma come “il ruolo della comunicazione all’interno dei reparti ortofrutticoli è fondamentale per trasmettere la qualità premium di un prodotto. All’interno dei nostri discount i risultati dei prodotti IGP sono sorprendenti. Attraverso un rapporto diretto con il prodotto e le sue qualità, i consumatori ne percepiscono il valore e sono più portati ad acquistarlo”.

In questo frangente, secondo Alessandro Giunchi (Mercato Ortofrutticolo Cesena), il ruolo degli operatori è fondamentale: “I nostri operatori sono garanti di qualità, osservando direttamente il prodotto che viene distribuito e potendo agire direttamente nella scelta, comunicando ai compratori, come quelli dell’Horeca, le potenzialità che possono avere questi prodotti se inseriti nella loro offerta, a livello di gamma alta e dalle caratteristiche migliori”.

Le superfici certificate IGP sono attualmente 900 ettari ma il potenziale di crescita è rilevante, soprattutto se c’è sinergia tra produzione e distribuzione.

L’evento di lancio del 27 giugno ha dato il via alla campagna commerciale e di comunicazione realizzata da RP Circuiti srl che si rivolge ai giovani (25-45 anni) e mette in primo piano i produttori, protagonisti indiscussi di questa rinascita romagnola.

La campagna di comunicazione biennale raggiungerà 60 milioni di contatti e sarà programmata su tutti i canali digitali attraverso contenuti video, immagini, testimonianze e uno spot pubblicitario per il canale YouTube. Le storie, le difficoltà, le sfide quotidiane dei produttori IGP saranno oggetto anche di un podcast audio e video di 10 puntate dedicato alla pesca e nettarina di Romagna IGP.

La campagna di comunicazione punterà tutto sui contenuti valoriali legati ad un prodotto come la pesca e nettarina e ai suoi produttori che ne determinano l’unicità nota ed apprezzata in Italia e in Europa.

Il grande problema, da più parti sottolineato è il cambiamento climatico con le imprevedibili difficoltà che, ogni anno, mettono a dura prova i peschicoltori.

Valtiero Mazzotti, Direttore Generale dell’Assessorato Agricoltura della Regione Emilia Romagna lancia il piano “frutteti protetti” attraverso il quale la Regione stimola la realizzazione di 1000 ettari di nuovi impianti frutticoli con un approccio che guarda alla difesa da tutti i tipi di avversità.

“La convinzione”, dichiara Valtiero Mazzotti, “è che per la tenuta e il rilancio della frutticoltura sarà vincente avere una produzione costante e di qualità, possibilmente caratterizzata da un marchio come l’IGP che assicurando forniture regolari, riuscirà anche a rilanciare l’affidabilità di un sistema produttivo che può tornare a dare soddisfazione e buona occupazione.”